A caval donato, si sa, non si guarda in bocca. Ma a volte
bisogna essere anche un po’ sfacciati. Ad offrire lo spunto è l’impianto di
climatizzazione del Trifiletti, riparato dalla Raffineria che nella struttura
teatrale, lo scorso giugno, in un’assolata giornata di scirocco, si sarebbe
rovinata la festa del 50° anniversario, se il caldo afoso dei palchi e della platea avesse provocato
una forte sudorazione sotto le camice dei dirigenti in giacca e cravatta o
sotto le mise inappuntabili delle rispettive consorti. La riparazione
dell’impianto di climatizzazione (mai entrato in funzione dall’inaugurazione
del 2010 e recentemente di nuovo fuori uso, visto che l’Enel ha tagliato l’utenza
elettrica del Teatro a causa dei noti problemi finanziari del Comune) si va ad
aggiungere ad altre generose concessioni del colosso di contrada Mangiavacca a
favore della collettività milazzese: la donazione di una striscia di terreno
per consentire l’allargamento della carreggiata stradale in viale Gramsci, le
torri faro del Grotta Polifemo, i piccoli contributi a pioggia per questa o
quella manifestazione estiva o natalizia, etc. etc. Il tutto in piena
conformità ad un rapporto di collaborazione instaurato dai nostri primi
cittadini sin dai tempi del cav. Monti, quando il Comune di Milazzo percepiva
dalla Ram persino prestiti a tasso zero per pagare il personale.
A caval donato non si guarda in bocca. Ma in un clima di
assoluta sfiducia, qual è quello attuale, nei confronti tanto dei politici di
Roma quanto dei politicanti nostrani, i Milazzesi di buon senso alla loro,
sottolineo loro, Raffineria chiedono ben altro. Non più minuscole elargizioni,
ma un impegno serio e concreto rivolto a ridurre ancor più di quanto sia stato
fatto sino ad oggi l’impatto sull’ambiente. Basta con le piccole elargizioni,
di cui alla fine rimane ben poco. Alla Raffineria occorre chiedere ben altro:
investa ogni anno a favore dei Milazzesi qualche milione di euro in più, per
rinvigorire il rapporto di fiducia con loro e con gli altri abitanti del
comprensorio e nel contempo per onorare meglio gl’impegni presi in sede di
certificazione ambientale ISO 14001. Quello che i Milazzesi di buon senso
chiedono è un report annuale in cui alla fine di ogni anno venga elencato
quanto è stato speso nel corso dell’anno per migliorare le prestazioni ambientali.
Quel che vogliono sapere è cosa sia stato fatto per ridurre le emissioni di
composti organici volatili (COV) attraverso l’installazione del sistema di
recupero vapori (VRU) che ai pontili della Ram permetterebbe l’assorbimento
degli idrocarburi emessi dalle navi cisterna durante il caricamento dei
prodotti leggeri. Quel che vogliono sapere è cosa si sta facendo per potenziare
ulteriormente l’impiego di aria ai fini del raffreddamento dei prodotti
petroliferi, in modo tale da ridurre l’incidenza sulle scorte idriche del
suolo. E soprattutto come si sta affrontando il potenziamento del presidio
interno dei vigili del fuoco giudicato “inadeguato” da un rapporto di cui ha
dato notizia il Corriere della Sera appena qualche mese fa. Stop dunque alle
minuscole, sia pur generose, concessioni. Una riunione l’anno, soltanto una
breve riunione l’anno, per illustrare ai cittadini (con tanto di fatture alla
mano) le iniziative intraprese per migliorare la qualità dell’ambiente e, di
conseguenza, la salute dei nostri figli.
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