Ecco l'unica segnalazione che ha trovato sin qui attuazione: piazza Duomo è stata infatti dotata di dissuasori a scomparsa, venendo così incontro alle lamentele di cui alla sottoindicata piccola provocazione.
Era una strada alberata come tante altre. Venne riprogettata quale moderna piazza che, almeno nelle intenzioni, avrebbe dovuto conferire maggiore decoro alla Matrice, valorizzando nel contempo la necropoli tardoromana e proto bizantina (V-VII sec. d. C.) tornata alla luce intorno al 1995. Oggi non è né l’una, né l’altra. Si presenta piuttosto come terra di nessuno, come una sorta di zona franca in cui potersi impunemente svincolare dal rispetto delle norme giuridiche. Malgrado alcuni mesi fa un investimento ai danni di un ragazzino in bicicletta abbia spinto gli uffici comunali a transennare l’area pedonale, ribadendo il divieto di transito ad automobili e motociclette, la stessa area si presenta oggi completamente priva di paletti e/o altre forme di recinzione.
Il risultato è il caos totale: auto parcheggiate anche in doppia
fila ad appena un metro dagli scavi archeologici o dai gradini della
Matrice, automobili che dalla via Matteo Nardi attraversano
indisturbate l’isola pedonale in direzione piano Baele ed altre che
dalla via Ryolo sfrecciano invece in direzione Villa Vaccarino. Il tutto
in barba al divieto di transito, con seri rischi per l’incolumità dei
pedoni, aggravata peraltro dalla presenza delle basi (perni) sopra cui
vengono collocati i paletti di recinzione della stessa area pedonale,
le quali basi, prive dei rispettivi paletti, rappresentano un serio
pericolo soprattutto per gli anziani: la settimana scorsa una di esse ha
fatto inciampare una vecchietta appena uscita da messa. Senza
considerare gl’imbrattamenti con vernice spray sulla pavimentazione,
lungo la facciata della chiesa e sulla cartellonistica archeologica,
quest’ultima completamente sepolta dalle tracce dei writers. E come
dimenticare i danni subiti dalle due coperture a vetri degli stessi
scavi? Che senso ha allora continuare a chiamarla isola pedonale,
quando le automobili parcheggiano e circolano indisturbate? Che senso
ha persistere con una piazza priva di verde e frutto soltanto di un
artificio progettuale? Visto che dall’episodio dell’incidente subito dal
ragazzino in bicicletta nulla è cambiato, perché non scrivere la
parola fine, ripristinando la normale circolazione delle automobili,
dicendo addio alla pseudo isola pedonale e decongestionando finalmente
il traffico veicolare aggravato dalla presenza dell’altra area pedonale
istituita nella vicina via Giacomo Medici? Se gli uffici competenti
non sono in grado di mantenere l’ordine e la disciplina in una piccola
area pedonale, che si torni allora all’antico, ripristinando il
traffico veicolare: così, se non altro, il pedone, camminando sui
marciapiedi, riuscirà a tutelarsi non facendosi travolgere dalle
automobili (fonte: oggimilazzo.it 28 marzo 2013).
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