giovedì 4 aprile 2013

Viabilità: quanto è inutile Piazza Duomo


 Ecco l'unica segnalazione che ha trovato sin qui attuazione: piazza Duomo è stata infatti dotata di dissuasori a scomparsa, venendo così incontro alle lamentele di cui alla sottoindicata piccola provocazione.

Era una strada alberata come tante altre. Venne riprogettata quale moderna piazza che, almeno nelle intenzioni, avrebbe dovuto conferire maggiore decoro alla Matrice, valorizzando nel contempo la necropoli tardoromana e proto bizantina (V-VII sec. d. C.) tornata alla luce intorno al 1995. Oggi non è né l’una, né l’altra. Si presenta piuttosto come terra di nessuno, come una sorta di zona franca in cui potersi impunemente svincolare dal rispetto delle norme giuridiche. Malgrado alcuni mesi fa un investimento ai danni di un ragazzino in bicicletta abbia spinto gli uffici comunali a transennare l’area pedonale, ribadendo il divieto di transito ad automobili e motociclette, la stessa area si presenta oggi completamente priva di paletti e/o altre forme di recinzione.

Il risultato è il caos totale: auto parcheggiate anche in doppia fila ad appena un metro dagli scavi archeologici o dai gradini della Matrice, automobili che dalla via Matteo Nardi attraversano indisturbate l’isola pedonale in direzione piano Baele ed altre che dalla via Ryolo sfrecciano invece in direzione Villa Vaccarino. Il tutto in barba al divieto di transito, con seri rischi per l’incolumità dei pedoni, aggravata peraltro dalla presenza delle basi (perni) sopra cui vengono collocati i paletti di recinzione della stessa area pedonale, le quali basi, prive dei rispettivi paletti, rappresentano un serio pericolo soprattutto per gli anziani: la settimana scorsa una di esse ha fatto inciampare una vecchietta appena uscita da messa. Senza considerare gl’imbrattamenti con vernice spray sulla pavimentazione, lungo la facciata della chiesa e sulla cartellonistica archeologica, quest’ultima completamente sepolta dalle tracce dei writers. E come dimenticare i danni subiti dalle due coperture a vetri degli stessi scavi? Che senso ha allora continuare a chiamarla isola pedonale, quando le automobili parcheggiano e circolano indisturbate? Che senso ha persistere con una piazza priva di verde e frutto soltanto di un artificio progettuale? Visto che dall’episodio dell’incidente subito dal ragazzino in bicicletta nulla è cambiato, perché non scrivere la parola fine, ripristinando la normale circolazione delle automobili, dicendo addio alla pseudo isola pedonale e decongestionando finalmente il traffico veicolare aggravato dalla presenza dell’altra area pedonale istituita nella vicina via Giacomo Medici? Se gli uffici competenti non sono in grado di mantenere l’ordine e la disciplina in una piccola area pedonale, che si torni allora all’antico, ripristinando il traffico veicolare: così, se non altro, il pedone, camminando sui marciapiedi, riuscirà a tutelarsi non facendosi travolgere dalle automobili (fonte: oggimilazzo.it 28 marzo 2013).

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