Il rilancio
della Biblioteca Comunale di Milazzo parte in primo luogo dalla catalogazione del fondo antico, il
quale raccoglie tutti i libri stampati tra il Quattrocento, ossia il secolo
durante il quale nacque la stampa, e l’Ottocento. Si tratta perlopiù di volumi acquistati
nel XIX sec. presso i mercati antiquari di tutta Italia o di collezioni che
appartenevano alle biblioteche dei cinque conventi di Milazzo (Carmelitani, S.
Papino, S. Francesco di Paola, S. Domenico e Cappuccini), biblioteche che negli
anni Sessanta dell’Ottocento furono confiscate dallo Stato, unitamente ai
fabbricati dei suddetti conventi, e trasferite ai Comuni, che ne diventarono legittimi
proprietari. Tale catalogazione se da un lato consentirà di disporre di un
elenco aggiornato ed esaustivo dei volumi custoditi - al momento se si dovesse
ripetere il furto di antichi volumi registratosi alcuni anni fa non si sarebbe
in grado di risalire all’identificazione delle unità trafugate - dall’altro
permetterà di rendere finalmente fruibile alla consultazione l’intero fondo
antico, costituito da libri pubblicati nel Quattrocento (cosidetti incunaboli,
per un totale di n. 7 unità), nel Cinquecento (cinquecentine, per un totale di
n. 90 unità), nel Sei, Sette ed Ottocento. Tra i volumi del fondo appena citato
si ricordano, oltre ai tantissimi di carattere religioso, «Naturalis
Historiae», incunabolo pubblicato nel 1487 (Caii Plinii Secundi), «La prima
parte del general trattato di numeri» di Nicolò Tartaglia (Venezia 1556),
«Delle navigazioni et viaggi» (ed. Giunti, Venezia 1550) ed «Historie et
descrittione del Regno di Sicilia» di Giuseppe Carnevale (ed. Orazio Salviani,
Napoli 1591).
Alla catalogazione farebbe seguito un ciclo di
mostre, eseguite sfruttando le vecchie ed eleganti teche della Biblioteca
recentemente oggetto di restauro. Queste esposizioni consentirebbero di
divulgare ai cittadini, ma soprattutto alle scolaresche, attraverso mostre tematiche con cadenza bimestrale
(dedicate di volta in volta al Risorgimento, alla Botanica, alla Medicina, all’Architettura,
etc.), il prezioso fondo bibliografico, in gran parte costituito da ricchissime
ed eleganti tavole ed incisioni.
Alla
Biblioteca anche il compito di organizzare, rilanciando così un’idea tanto cara
al compianto prof. Peppino Pellegrino, due convegni
di studio con cadenza annuale sulle figure di S. Francesco di Paola e Luigi
Rizzo, invitando da ogni parte d’Italia autorità religiose e militari,
oltre ad illustri studiosi, prevedendo altresì la pubblicazione integrale degli
atti di ciascun convegno.
Per una sezione staccata nel Castello. Una filiale della Biblioteca - da intitolarsi alla memoria
del suo fondatore Stefano Zirilli (1812-1884) e del prof. Peppino Pellegrino,
scomparso recentemente - dovrà necessariamente sorgere - sotto forma di spazi
espositivi - nei restaurati locali della cittadella fortificata, dove
verrebbero esposti i trattati di architettura ed arte militare pubblicati tra
Cinque e Ottocento, i circa venti fucili ottocenteschi con baionetta in atto
custoditi nei magazzini di Palazzo D’Amico e la splendida collezione di carte
geografiche donate nel 1884 dal fondatore Stefano Zirilli, un piccolo tesoro,
ignoto ai più: oltre un centinaio di unità, una preziosa collezione rimasta per
oltre un secolo “nascosta” tra i polverosi scaffali dell’Archivio Storico
comunale, che così potrebbe finalmente aprire i suoi forzieri per mostrare ai turisti
ed agli stessi Milazzesi alcuni dei suoi pezzi pregiati. Si tratta di un’affascinante
serie di eleganti carte - alcune risalenti al Cinquecento ed al Seicento, ma
quasi tutte pubblicate nel Settecento - che raffigurano perlopiù stati europei
e province italiane e che provengono dalla ricchissima biblioteca privata
di palazzo Zirilli (oggi fabbricato “Prenatal” in Marina Garibaldi), il cui
proprietario collezionava carte geografiche pregevoli e rare: si pensi che
alcune di esse vengono oggi valutate sui mercati antiquari decine e decine di
migliaia di euro. Una ricchissima
collezione che potrebbe fare bella mostra di sé - in modo permanente - nei
recuperati locali del Mastio al Castello, peraltro restaurato non a caso
quale “bene delle Comunità Europea”; ed un’esposizione
di antiche carte geografiche raffiguranti i diversi stati del vecchio
continente conferirebbe senza alcun dubbio al nostro maniero quella dimensione
europea che merita.
La
Biblioteca Comunale dovrebbe inoltre curare la pubblicazione di un periodico culturale con cadenza almeno trimestrale.
Un periodico incentrato su tradizioni, storia, arte e natura da destinare alle
scolaresche, allo scopo soprattutto di divulgare la storia patria tra le
giovani generazioni, contribuendo a favorire la divulgazione del patrimonio
storico-artistico cittadino.
La Biblioteca Digitale. Importante inoltre il miglioramento
e potenziamento del progetto già avviato recentemente ed intitolato “Piccola
Biblioteca Milazzese”, un’iniziativa che mira a rendere fruibili online in
formato PDF ed in versione integrale opere sulla Città di Milazzo o di autori
milazzesi, opere non più coperte dalla normativa sui diritti d’autore e di
difficile reperimento sui tradizionali canali commerciali.
Da
potenziare anche servizi ormai divenuti stabili come il Maggio dei Libri lo Scambialibro o le letture ai
più piccoli.
Per
rimediare alla mancanza di fondi - viste le condizioni delle dissestate casse
comunali - si prevede il lancio di una massiccia
campagna pubblicitaria al fine di favorire l’acquisizione di nuovi testi
attraverso donazioni, imitando quanto già fatto negli anni Settanta dell’Ottocento
dal fondatore Stefano Zirilli, il quale acquisì un cospicuo patrimonio
librario, presentando istanze di donazioni persino a Sua Maestà il Re d’Italia
e ad Alessandro Manzoni, che accettarono entusiasticamente l’invito dell’illustre
milazzese.
Si prevede
poi l’istituzione di un’emeroteca
acquisendo tra l’altro - ove possibile - le collezioni dei periodici pubblicati
a Milazzo sino ad oggi e la rassegna stampa curata dagli stessi uffici comunali
negli ultimi decenni
Che si renda infine dignitosa l’accoglienza dei locali
del secondo piano di Palazzo D’Amico, quelli che appunto ospitano le sale della
Biblioteca Comunale, con la manutenzione
periodica dell’impianto di climatizzazione, vergognosamente non funzionante
da diversi anni.
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