mercoledì 3 aprile 2013

Per il rilancio della Biblioteca Comunale



Il rilancio della Biblioteca Comunale di Milazzo parte in primo luogo dalla catalogazione del fondo antico, il quale raccoglie tutti i libri stampati tra il Quattrocento, ossia il secolo durante il quale nacque la stampa, e l’Ottocento. Si tratta perlopiù di volumi acquistati nel XIX sec. presso i mercati antiquari di tutta Italia o di collezioni che appartenevano alle biblioteche dei cinque conventi di Milazzo (Carmelitani, S. Papino, S. Francesco di Paola, S. Domenico e Cappuccini), biblioteche che negli anni Sessanta dell’Ottocento furono confiscate dallo Stato, unitamente ai fabbricati dei suddetti conventi, e trasferite ai Comuni, che ne diventarono legittimi proprietari. Tale catalogazione se da un lato consentirà di disporre di un elenco aggiornato ed esaustivo dei volumi custoditi - al momento se si dovesse ripetere il furto di antichi volumi registratosi alcuni anni fa non si sarebbe in grado di risalire all’identificazione delle unità trafugate - dall’altro permetterà di rendere finalmente fruibile alla consultazione l’intero fondo antico, costituito da libri pubblicati nel Quattrocento (cosidetti incunaboli, per un totale di n. 7 unità), nel Cinquecento (cinquecentine, per un totale di n. 90 unità), nel Sei, Sette ed Ottocento. Tra i volumi del fondo appena citato si ricordano, oltre ai tantissimi di carattere religioso, «Naturalis Historiae», incunabolo pubblicato nel 1487 (Caii Plinii Secundi), «La prima parte del general trattato di numeri» di Nicolò Tartaglia (Venezia 1556), «Delle navigazioni et viaggi» (ed. Giunti, Venezia 1550) ed «Historie et descrittione del Regno di Sicilia» di Giuseppe Carnevale (ed. Orazio Salviani, Napoli 1591).

Alla  catalogazione farebbe seguito un ciclo di mostre, eseguite sfruttando le vecchie ed eleganti teche della Biblioteca recentemente oggetto di restauro. Queste esposizioni consentirebbero di divulgare ai cittadini, ma soprattutto alle scolaresche, attraverso mostre tematiche con cadenza bimestrale (dedicate di volta in volta al Risorgimento, alla Botanica, alla Medicina, all’Architettura, etc.), il prezioso fondo bibliografico, in gran parte costituito da ricchissime ed eleganti tavole ed incisioni.

Alla Biblioteca anche il compito di organizzare, rilanciando così un’idea tanto cara al compianto prof. Peppino Pellegrino, due convegni di studio con cadenza annuale sulle figure di S. Francesco di Paola e Luigi Rizzo, invitando da ogni parte d’Italia autorità religiose e militari, oltre ad illustri studiosi, prevedendo altresì la pubblicazione integrale degli atti di ciascun convegno.

Per una sezione staccata nel Castello. Una filiale della Biblioteca - da intitolarsi alla memoria del suo fondatore Stefano Zirilli (1812-1884) e del prof. Peppino Pellegrino, scomparso recentemente - dovrà necessariamente sorgere - sotto forma di spazi espositivi - nei restaurati locali della cittadella fortificata, dove verrebbero esposti i trattati di architettura ed arte militare pubblicati tra Cinque e Ottocento, i circa venti fucili ottocenteschi con baionetta in atto custoditi nei magazzini di Palazzo D’Amico e la splendida collezione di carte geografiche donate nel 1884 dal fondatore Stefano Zirilli, un piccolo tesoro, ignoto ai più: oltre un centinaio di unità, una preziosa collezione rimasta per oltre un secolo “nascosta” tra i polverosi scaffali dell’Archivio Storico comunale, che così potrebbe finalmente aprire i suoi forzieri per mostrare ai turisti ed agli stessi Milazzesi alcuni dei suoi pezzi pregiati. Si tratta di un’affascinante serie di eleganti carte - alcune risalenti al Cinquecento ed al Seicento, ma quasi tutte pubblicate nel Settecento - che raffigurano perlopiù stati europei  e province italiane e che provengono dalla ricchissima biblioteca privata di palazzo Zirilli (oggi fabbricato “Prenatal” in Marina Garibaldi), il cui proprietario collezionava carte geografiche pregevoli e rare: si pensi che alcune di esse vengono oggi valutate sui mercati antiquari decine e decine di migliaia di euro. Una ricchissima collezione che potrebbe fare bella mostra di sé - in modo permanente - nei recuperati locali del Mastio al Castello, peraltro restaurato non a caso quale “bene delle Comunità Europea”; ed un’esposizione di antiche carte geografiche raffiguranti i diversi stati del vecchio continente conferirebbe senza alcun dubbio al nostro maniero quella dimensione europea che merita.

La Biblioteca Comunale dovrebbe inoltre curare la pubblicazione di un periodico culturale con cadenza almeno trimestrale. Un periodico incentrato su tradizioni, storia, arte e natura da destinare alle scolaresche, allo scopo soprattutto di divulgare la storia patria tra le giovani generazioni, contribuendo a favorire la divulgazione del patrimonio storico-artistico cittadino.

La Biblioteca Digitale. Importante inoltre il miglioramento e potenziamento del progetto già avviato recentemente ed intitolato “Piccola Biblioteca Milazzese”, un’iniziativa che mira a rendere fruibili online in formato PDF ed in versione integrale opere sulla Città di Milazzo o di autori milazzesi, opere non più coperte dalla normativa sui diritti d’autore e di difficile reperimento sui tradizionali canali commerciali.

Da potenziare anche servizi ormai divenuti stabili come il Maggio dei Libri lo Scambialibro o le letture ai più piccoli.

Per rimediare alla mancanza di fondi - viste le condizioni delle dissestate casse comunali - si prevede il lancio di una massiccia campagna pubblicitaria al fine di favorire l’acquisizione di nuovi testi attraverso donazioni, imitando quanto già fatto negli anni Settanta dell’Ottocento dal fondatore Stefano Zirilli, il quale acquisì un cospicuo patrimonio librario, presentando istanze di donazioni persino a Sua Maestà il Re d’Italia e ad Alessandro Manzoni, che accettarono entusiasticamente l’invito dell’illustre milazzese.

Si prevede poi l’istituzione di un’emeroteca acquisendo tra l’altro - ove possibile - le collezioni dei periodici pubblicati a Milazzo sino ad oggi e la rassegna stampa curata dagli stessi uffici comunali negli ultimi decenni

Che si renda infine dignitosa l’accoglienza dei locali del secondo piano di Palazzo D’Amico, quelli che appunto ospitano le sale della Biblioteca Comunale, con la manutenzione periodica dell’impianto di climatizzazione, vergognosamente non funzionante da diversi anni.

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