lunedì 8 aprile 2013

Tolleranza zero nei confronti degli incivili





Allo scopo di arrecare notevoli miglioramenti al decoro urbano ed al fine di assicurare il rispetto del prossimo, assicurando nel contempo un’immagine adeguata alla vocazione turistica del territorio, si rende necessaria una gestione amministrativa basata sul principio della TOLLERANZA ZERO nei confronti di quei milazzesi che giorno dopo giorno calpestano l’estetica della nostra Città, ma anche i diritti dei concittadini più sfortunati.

Una vera e propria crociata nei confronti di chi offende quotidianamente la nostra Milazzo.

In riferimento al decoro urbano – ci si rivolge dunque a chi getta i rifiuti a terra, oppure negli appositi contenitori ma al di là dei limiti orari consentiti, a chi con atti di vandalismo danneggia gli arredi urbani, etc. - si rende opportuno procedere seguendo le seguenti fasi:

1) unificazione delle precedenti norme adottate in materia di polizia urbana in un’unica ordinanza e ed in un unico regolamento comunale, in modo da adottare  una sorta di codice da pubblicizzare in modo massiccio ricorrendo ad un linguaggio efficace e conciso, evidenziando soprattutto le sanzioni cui andranno incontro i trasgressori che si ostineranno a deturpare l’immagine ed il decoro cittadino;

2) inasprire notevolmente, ove reso possibile dalle norme gerarchicamente superiori, l’importo delle sanzioni;

3) potenziare il personale adibito ai controlli sul territorio;

4) eseguire con cadenza settimanale una statistica delle infrazioni accertate, pubblicizzandole adeguatamente di volta in volta sul sito internet del Comune, rendendo così noti alla collettività, settimana dopo settimana, tanto il totale delle somme introitate dalle sanzioni, quanto la dinamica delle singole infrazioni per evitare che possano ripetersi in futuro;

5) vincolare i fondi introitati dalle infrazioni suddette all’acquisto di un efficace sistema di videosorveglianza del territorio, onde scoraggiare ulteriormente i casi di negligenza ed aumentare ancor più gl’introiti da infrazioni che, in un secondo tempo, saranno destinati alla manutenzione dell’impianto di videosorveglianza ed all’acquisto di nuovi arredi urbani in sostituzione di quelli danneggiati da atti di vandalismo o divenuti ormai vecchi ed obsoleti.

Una procedura simile a quella sopra descritta sarà adottata per far rispettare i diritti dei disabili: TOLLERANZA ZERO nei confronti di coloro i quali si ostineranno ad esempio a parcheggiare negli stalli loro riservati. In tal caso i proventi delle sanzioni concorreranno a finanziare l’abbattimento delle barriere architettoniche ed il finanziamento della segnaletica necessaria per contrassegnare gli stalli suddetti.

giovedì 4 aprile 2013

Viabilità: quanto è inutile Piazza Duomo


 Ecco l'unica segnalazione che ha trovato sin qui attuazione: piazza Duomo è stata infatti dotata di dissuasori a scomparsa, venendo così incontro alle lamentele di cui alla sottoindicata piccola provocazione.

Era una strada alberata come tante altre. Venne riprogettata quale moderna piazza che, almeno nelle intenzioni, avrebbe dovuto conferire maggiore decoro alla Matrice, valorizzando nel contempo la necropoli tardoromana e proto bizantina (V-VII sec. d. C.) tornata alla luce intorno al 1995. Oggi non è né l’una, né l’altra. Si presenta piuttosto come terra di nessuno, come una sorta di zona franca in cui potersi impunemente svincolare dal rispetto delle norme giuridiche. Malgrado alcuni mesi fa un investimento ai danni di un ragazzino in bicicletta abbia spinto gli uffici comunali a transennare l’area pedonale, ribadendo il divieto di transito ad automobili e motociclette, la stessa area si presenta oggi completamente priva di paletti e/o altre forme di recinzione.

Il risultato è il caos totale: auto parcheggiate anche in doppia fila ad appena un metro dagli scavi archeologici o dai gradini della Matrice, automobili che dalla via Matteo Nardi attraversano indisturbate l’isola pedonale in direzione piano Baele ed altre che dalla via Ryolo sfrecciano invece in direzione Villa Vaccarino. Il tutto in barba al divieto di transito, con seri rischi per l’incolumità dei pedoni, aggravata peraltro dalla presenza delle basi (perni) sopra cui vengono collocati i paletti di recinzione della stessa area pedonale, le quali basi, prive dei rispettivi paletti, rappresentano un serio pericolo soprattutto per gli anziani: la settimana scorsa una di esse ha fatto inciampare una vecchietta appena uscita da messa. Senza considerare gl’imbrattamenti con vernice spray sulla pavimentazione, lungo la facciata della chiesa e sulla cartellonistica archeologica, quest’ultima completamente sepolta dalle tracce dei writers. E come dimenticare i danni subiti dalle due coperture a vetri degli stessi scavi? Che senso ha allora continuare a chiamarla isola pedonale, quando le automobili parcheggiano e circolano indisturbate? Che senso ha persistere con una piazza priva di verde e frutto soltanto di un artificio progettuale? Visto che dall’episodio dell’incidente subito dal ragazzino in bicicletta nulla è cambiato, perché non scrivere la parola fine, ripristinando la normale circolazione delle automobili, dicendo addio alla pseudo isola pedonale e decongestionando finalmente il traffico veicolare aggravato dalla presenza dell’altra area pedonale istituita nella vicina via Giacomo Medici? Se gli uffici competenti non sono in grado di mantenere l’ordine e la disciplina in una piccola area pedonale, che si torni allora all’antico, ripristinando il traffico veicolare: così, se non altro, il pedone, camminando sui marciapiedi, riuscirà a tutelarsi non facendosi travolgere dalle automobili (fonte: oggimilazzo.it 28 marzo 2013).

mercoledì 3 aprile 2013

Per il rilancio della Biblioteca Comunale



Il rilancio della Biblioteca Comunale di Milazzo parte in primo luogo dalla catalogazione del fondo antico, il quale raccoglie tutti i libri stampati tra il Quattrocento, ossia il secolo durante il quale nacque la stampa, e l’Ottocento. Si tratta perlopiù di volumi acquistati nel XIX sec. presso i mercati antiquari di tutta Italia o di collezioni che appartenevano alle biblioteche dei cinque conventi di Milazzo (Carmelitani, S. Papino, S. Francesco di Paola, S. Domenico e Cappuccini), biblioteche che negli anni Sessanta dell’Ottocento furono confiscate dallo Stato, unitamente ai fabbricati dei suddetti conventi, e trasferite ai Comuni, che ne diventarono legittimi proprietari. Tale catalogazione se da un lato consentirà di disporre di un elenco aggiornato ed esaustivo dei volumi custoditi - al momento se si dovesse ripetere il furto di antichi volumi registratosi alcuni anni fa non si sarebbe in grado di risalire all’identificazione delle unità trafugate - dall’altro permetterà di rendere finalmente fruibile alla consultazione l’intero fondo antico, costituito da libri pubblicati nel Quattrocento (cosidetti incunaboli, per un totale di n. 7 unità), nel Cinquecento (cinquecentine, per un totale di n. 90 unità), nel Sei, Sette ed Ottocento. Tra i volumi del fondo appena citato si ricordano, oltre ai tantissimi di carattere religioso, «Naturalis Historiae», incunabolo pubblicato nel 1487 (Caii Plinii Secundi), «La prima parte del general trattato di numeri» di Nicolò Tartaglia (Venezia 1556), «Delle navigazioni et viaggi» (ed. Giunti, Venezia 1550) ed «Historie et descrittione del Regno di Sicilia» di Giuseppe Carnevale (ed. Orazio Salviani, Napoli 1591).

Alla  catalogazione farebbe seguito un ciclo di mostre, eseguite sfruttando le vecchie ed eleganti teche della Biblioteca recentemente oggetto di restauro. Queste esposizioni consentirebbero di divulgare ai cittadini, ma soprattutto alle scolaresche, attraverso mostre tematiche con cadenza bimestrale (dedicate di volta in volta al Risorgimento, alla Botanica, alla Medicina, all’Architettura, etc.), il prezioso fondo bibliografico, in gran parte costituito da ricchissime ed eleganti tavole ed incisioni.

Alla Biblioteca anche il compito di organizzare, rilanciando così un’idea tanto cara al compianto prof. Peppino Pellegrino, due convegni di studio con cadenza annuale sulle figure di S. Francesco di Paola e Luigi Rizzo, invitando da ogni parte d’Italia autorità religiose e militari, oltre ad illustri studiosi, prevedendo altresì la pubblicazione integrale degli atti di ciascun convegno.

Per una sezione staccata nel Castello. Una filiale della Biblioteca - da intitolarsi alla memoria del suo fondatore Stefano Zirilli (1812-1884) e del prof. Peppino Pellegrino, scomparso recentemente - dovrà necessariamente sorgere - sotto forma di spazi espositivi - nei restaurati locali della cittadella fortificata, dove verrebbero esposti i trattati di architettura ed arte militare pubblicati tra Cinque e Ottocento, i circa venti fucili ottocenteschi con baionetta in atto custoditi nei magazzini di Palazzo D’Amico e la splendida collezione di carte geografiche donate nel 1884 dal fondatore Stefano Zirilli, un piccolo tesoro, ignoto ai più: oltre un centinaio di unità, una preziosa collezione rimasta per oltre un secolo “nascosta” tra i polverosi scaffali dell’Archivio Storico comunale, che così potrebbe finalmente aprire i suoi forzieri per mostrare ai turisti ed agli stessi Milazzesi alcuni dei suoi pezzi pregiati. Si tratta di un’affascinante serie di eleganti carte - alcune risalenti al Cinquecento ed al Seicento, ma quasi tutte pubblicate nel Settecento - che raffigurano perlopiù stati europei  e province italiane e che provengono dalla ricchissima biblioteca privata di palazzo Zirilli (oggi fabbricato “Prenatal” in Marina Garibaldi), il cui proprietario collezionava carte geografiche pregevoli e rare: si pensi che alcune di esse vengono oggi valutate sui mercati antiquari decine e decine di migliaia di euro. Una ricchissima collezione che potrebbe fare bella mostra di sé - in modo permanente - nei recuperati locali del Mastio al Castello, peraltro restaurato non a caso quale “bene delle Comunità Europea”; ed un’esposizione di antiche carte geografiche raffiguranti i diversi stati del vecchio continente conferirebbe senza alcun dubbio al nostro maniero quella dimensione europea che merita.

La Biblioteca Comunale dovrebbe inoltre curare la pubblicazione di un periodico culturale con cadenza almeno trimestrale. Un periodico incentrato su tradizioni, storia, arte e natura da destinare alle scolaresche, allo scopo soprattutto di divulgare la storia patria tra le giovani generazioni, contribuendo a favorire la divulgazione del patrimonio storico-artistico cittadino.

La Biblioteca Digitale. Importante inoltre il miglioramento e potenziamento del progetto già avviato recentemente ed intitolato “Piccola Biblioteca Milazzese”, un’iniziativa che mira a rendere fruibili online in formato PDF ed in versione integrale opere sulla Città di Milazzo o di autori milazzesi, opere non più coperte dalla normativa sui diritti d’autore e di difficile reperimento sui tradizionali canali commerciali.

Da potenziare anche servizi ormai divenuti stabili come il Maggio dei Libri lo Scambialibro o le letture ai più piccoli.

Per rimediare alla mancanza di fondi - viste le condizioni delle dissestate casse comunali - si prevede il lancio di una massiccia campagna pubblicitaria al fine di favorire l’acquisizione di nuovi testi attraverso donazioni, imitando quanto già fatto negli anni Settanta dell’Ottocento dal fondatore Stefano Zirilli, il quale acquisì un cospicuo patrimonio librario, presentando istanze di donazioni persino a Sua Maestà il Re d’Italia e ad Alessandro Manzoni, che accettarono entusiasticamente l’invito dell’illustre milazzese.

Si prevede poi l’istituzione di un’emeroteca acquisendo tra l’altro - ove possibile - le collezioni dei periodici pubblicati a Milazzo sino ad oggi e la rassegna stampa curata dagli stessi uffici comunali negli ultimi decenni

Che si renda infine dignitosa l’accoglienza dei locali del secondo piano di Palazzo D’Amico, quelli che appunto ospitano le sale della Biblioteca Comunale, con la manutenzione periodica dell’impianto di climatizzazione, vergognosamente non funzionante da diversi anni.