1. Progetto di portualità per Milazzo
2. Perchè la contrarietà al tunnel Porto-Ciantro e quale proposta alternativa.
1. Progetto di portualità per Milazzo
Promuovere
l’adozione del Piano Regolatore del Porto presentato dall’Autorità Portuale nel
2006, sostenendo l’indirizzo
esclusivamente turistico dello specchio d’acqua e delle banchine comprese
tra il Molo Marullo e l’ex Hotel Silvanetta, nell’ambito del “Grande Porto” che
si estende sino alla foce del torrente Muto.
Allo scopo
di promuovere lo sviluppo turistico della città, favorire in via stabile e
definitiva il crocierismo nella
porzione terminale del Molo Marullo, implementando – d’intesa con l’Autorità
Portuale - tutte le infrastrutture necessarie (nuove banchine, terminal
crocieristi, etc.) ad assicurare l’accosto delle navi da crociera di medie e
piccole dimensioni, assicurando alla vicina Messina l’approdo di quelle di
grandi dimensioni.
Deciso NO al transito dei mezzi
pesanti nel nostro porto. Accelerare l’evacuazione del lungo tratto di banchina ubicato tra gli
uffici del Mulino Lo Presti ed un buon tratto di via Nino Bixio dal traffico
siderurgico, che in atto comporta un notevole ricorso al traffico gommato da e
per l’Acciaieria di Giammoro (un autotreno trasporta appena 6 delle centinaia
di blumi attualmente accatastati nel suddetto tratto di banchine) con
consequenziale appesantimento del traffico veicolare e dell’inquinamento nel
centro urbano. Contestuale trasferimento in tale tratto di banchina del
traffico RO/RO (navi traghetto) da e per le Eolie, rafforzando così la
vocazione turistica della nostra portualità.
Respingere energicamente al mittente
qualsivoglia ipotesi di collegamento della nostra città con la portualità di
Salerno e peggio ancora con quella di Gioia Tauro. Non sarà consentito subordinare la
vocazione turistica del territorio alle logiche del trasporto gommato con
l’inevitabile appesantimento che quest’ultimo comporterebbe in termini di
traffico veicolare e di impatto ambientale.
Favorire,
allo scopo di decongestionare il traffico
cittadino, il collegamento tra l’uscita dell’asse viario di contrada
Ciantro e piazza Marconi, prevedendo la costruzione di un’economica e
normalissima arteria stradale nei terreni ubicati tra il bar della vecchia
stazione ferroviaria ed i vecchi depositi della ditta Saccà, riproponendo in
chiave moderna il progetto comunale degli anni Novanta che prevedeva – al costo
di appena 250 milioni di vecchie lire – un collegamento analogo e bocciando
definitivamente il protocollo d’intesa siglato nel 2013 tra l’Amministrazione
Pino e l’Autorità Portuale per la costruzione di un faraonico collegamento
ipogeo (tunnel), di oltre 10 milioni di euro, tra il Porto e l’uscita dell’asse
viario di Ciantro, contrada da sempre soggetta ad allagamenti anche a seguito
del più banale acquazzone estivo. L’arteria di collegamento sopra proposta sarà
realizzata sempreché nel frattempo non venga appaltata la costruzione della
moderna e funzionale arteria di collegamento prevista tra l’uscita dell’asse
viario di Ciantro e piazza Marconi nell’ambito dell’istituendo parco
commerciale “ex Montecatini”, in cui è prevista altresì la costruzione di due
imponenti aree di parcheggio che il privato, come da convenzione, cederà al
patrimonio comunale.
Dirottare
gli ingenti fondi che il Comune vorrebbe oggi destinare alla costruzione del
tunnel di cui sopra (oltre 10 milioni di euro) alla ristrutturazione del Mulino Lo Presti da adibire a “Città del Mare”
in cui ospitare tutte le attività commerciali private connesse alla portualità,
alla pesca ed alla nautica da diporto ed i relativi uffici pubblici. Allo scopo
di attirare le attività commerciali entro i fabbricati dell’industria molitoria
saranno stipulati contratti di locazione agevolati, ossia contratti decennali
d’importo mensile ridotto di 100 euro rispetto a quelli stipulati con i
proprietari dei locali in cui attualmente vengono ospitate le stesse attività
commerciali. La “Città del Mare” sarà dotata di un ampio e capace parcheggio
multipiano, in cui la sosta a pagamento garantirà un buon numero di stalli riservati
prioritariamente nelle ore notturne agli utenti delle manifestazioni culturali
che si svolgeranno al Castello, dove gli stessi utenti saranno condotti
attraverso un efficace ed efficiente servizio di bus navetta che farà la spola
tra la cittadella fortificata, il parcheggio multipiano del Mulino Lo Presti ed
i due vasti parcheggi comunali del parco commerciale “ex Montecatini”. Ciò
consentirebbe peraltro di abbandonare definitivamente ipotesi alquanto
recondite come quelle dei collegamenti pedonali meccanizzati tra il Tono ed il
Castello e tra Vaccarella e lo stesso Castello. Il pian terreno del parcheggio
multipiano di cui sopra sarà in parte destinato ad ospitare le società di
noleggio auto (Avis, Maggiore, Hertz, etc), in atto sprovviste di adeguati parcheggi
con conseguente congestionamento del traffico veicolare nel centro
cittadino. I proventi dei canoni di
locazione dei ristrutturati locali del Mulino Lo Presti, unitamente ai proventi
prodotti dal parcheggio multipiano, saranno destinati a garantire la gestione
degli spazi comuni (pulizie, sorveglianza, etc.), creando un congruo numero di
posti di lavoro ricoperti da personale in attesa di prima occupazione,
reclutato dagli uffici comunali tramite selezione pubblica caratterizzata dalla
massima trasparenza.
Istituire un ticket a carico di
coloro che s’imbarcano sulle navi e gli aliscafi in partenza per le Eolie, ad esclusione dei viaggiatori
residenti a Milazzo e nelle stesse isole. Un supplemento al biglietto di 50
centesimi emesso dalle compagnie di navigazione, che dovrebbero successivamente
versare le somme al Comune. Ciò in modo da alleviare i costi che da sempre i
Milazzesi sostengono a causa della posizione privilegiata della nostra città quale
porta naturale delle isole Eolie. Basta dare uno sguardo ai conti del nostro
bilancio per comprendere quanto si spenda annualmente al fine di garantire la
presenza della polizia municipale tra primavera ed autunno nella cortina del
porto, ma anche per la manutenzione delle strade della stessa cortina usurate
dal transito dei mezzi pesanti (basti pensare tra tutte alla via dei Mille). Un
introito, quello del ticket, che consentirebbe di dare una mano alla penuria
delle casse comunali e soprattutto di migliorare la qualità dei servizi offerti
ai numerosissimi turisti che - soprattutto in estate - transitano nel nostro
porto per dirigersi alle Eolie.
2. I
motivi della contrarietà al tunnel di collegamento Ciantro-Porto
Con
deliberazione n. 29 dell’11 aprile 2013 la Giunta comunale di Milazzo ha approvato un
protocollo d’intesa concluso con l’Autorità Portuale di Messina al fine di
avviare le procedure rivolte alla realizzazione di una bretella viaria per il
collegamento tra l’asse viario della città di Milazzo ed il porto della stessa,
in modo tale da fluidificare l’accesso al porto medesimo, migliorando nel
contempo la qualità della viabilità urbana.
La
suddetta bretella viaria di collegamento tra contrada Ciantro (uscita Asse
Viario) e il Porto sorgerebbe in una porzione del territorio comunale di
Milazzo da sempre soggetta ad allagamenti già ai primi acquazzoni di fine
estate. A tal proposito, la balzana quanto faraonica opera pubblica prevede la
costruzione di un tunnel «con attraversamento per via ipogea del fascio
ferroviario oggi dismesso». Non poche sono le perplessità che suscita una tale
bretella viaria: ci si domanda, ad esempio, quale sia la necessità di
attraversare il fascio ferroviario per via ipogea se lo stesso risulta dismesso
ormai da decenni. Peraltro per la realizzazione dell’opera si ipotizza un «costo
non inferiore ai 10 milioni di euro». Quel che è certo è che lo studio di
fattibilità sarà immediatamente eseguito con finanziamento della stessa Autorità
Portuale. Notevoli perplessità sorgono poi in merito ai rischi concreti di
allagamenti cui sarebbe inevitabilmente sottoposto il tunnel, visto che Ciantro
e la vicina S. Paolino sono notoriamente le due contrade poste in prossimità
della foce dell’antica “Fiumarella”, il letto fluviale che dall’omonima
contrada sfociava in tempi antichi al Porto, in prossimità del Ponte di Milazzo
di garibaldina memoria. Ragione, questa, che giustifica il convogliamento di
ingenti quantitativi di acqua piovana proprio a Ciantro e S. Paolino,
periodicamente soggette a notevoli allagamenti anche in periodo estivo.
Bisogno
altresì considerare che l’ubicazione della bretella viaria di collegamento, che
ha lo scopo di fluidificare l’accesso al porto, viene prevista in una porzione
del territorio comunale (c.da Ciantro) in cui sta per sorgere un grande centro
commerciale (ex Stabilimento Montecatini), dove il volume del traffico autoveicolare
sarà inevitabilmente destinato ad aumentare in modo esorbitante, rendendo di
conseguenza vane le finalità di fluidificazione del traffico che la predetta
bretella viaria si propone.
La
citata bretella viaria, prevista dal vigente strumento urbanistico portuale,
nonché da quello in corso di adozione, se da un lato si propone di fluidificare
il traffico in entrata ed in uscita dal porto di Milazzo, decongestionando le
arterie stradali del centro cittadino, dall’altro presterebbe inevitabilmente
il fianco alla speculazione del traffico gommato, in particolare ai progetti di
collegamento via mare di Milazzo coi porti di Salerno e Gioia Tauro ad opera di
compagnie di navigazione che in passato sono state intralciate dal sindaco
protempore attraverso l’adozione di ordinanze che inibivano il traffico ai
mezzi pesanti proprio in quelle arterie stradali del centro cittadino che
adesso, con la predetta bretella viaria di collegamento, non potrebbero più
svolgere quella naturale azione di tutela e salvaguardia del territorio che
sino ad oggi ha salvato Milazzo dall’invasione degli autotreni da e per Gioia
Tauro, vanificando, con l’avanzata di un utilizzo perlopiù commerciale del
porto milazzese, le scelte urbanistiche portuali che impongono invece uno
sviluppo turistico dello stesso porto.
Inoltre,
le recenti scelte urbanistiche recepite nell’adottando Piano Regolatore del
Porto di Milazzo non fanno altro che accentuare un indirizzo quasi ed
esclusivamente turistico al porto milazzese, come attesta peraltro la
progettazione di imponenti infrastrutture portuali adibite al ricovero di navi
da crociera che attualmente approdano nell’inadeguato Molo Marullo. E come
attesta anche il recente appalto, aggiudicato con ingenti fondi statali, il quale
– una volta superati i contenziosi innanzi la giurisdizione amministrativa
- si concretizzerà con l’inaugurazione
di un nuovo e moderno pontile commerciale in località Giammoro di Pace del
Mela, dove verrà dirottato il traffico portuale siderurgico (blumi diretti alle
acciaierie Duferdofin) che in atto ostruiscono gran parte della banchina XX
Luglio del porto di Milazzo.
Merita
un discorso a parte la viabilità del nuovo parco commerciale. Con provvedimento
n. 8 del 7 agosto
2013 il commissario straordinario del Comune di Milazzo, nominato
in sostituzione del consiglio comunale, ha approvato variante al PRG in
riferimento alla costruzione del parco commerciale sopra citato, grazie al
quale il Comune di Milazzo, in virtù di apposita convenzione, diventerà
proprietario delle opere di urbanizzazione primaria finanziate dal privato
proprietario del medesimo parco commerciale (Caronte & Tourist Spa), nella fattispecie, tra l’altro, due
grandi aree di parcheggio (per un totale di n. 237 stalli) poste in prossimità
del nuovo terminal portuale per le partenze con navi traghetto ed una ampia
strada di collegamento a due corsie che collegherà l’imbocco dell’asse viario
con la piazza Marconi in cui è ubicata la vecchia stazione ferroviaria, a sua
volta ubicata proprio di fronte all’uscita del citato terminal partenze navi
traghetto; un collegamento che dunque collega agevolmente l’asse viario ed il
porto, da realizzarsi, unitamente ad altre opere di urbanizzazione primaria,
sul dismesso tracciato ferroviario di proprietà RFI Spa;
Malgrado
l’opposizione di parte dell’opinione pubblica, le citate amministrazioni
pubbliche persistono nell’intento di realizzare un’opera di dubbia utilità, un
tunnel ipogeo che il Comune – nonostante la costruzione di una strada di
efficace collegamento inserita nelle suddette opere di urbanizzazione primaria
- dovrebbe finanziare peraltro in misura superiore al 50%, individuando le
necessarie fonti di finanziamento entro e non oltre 12 mesi dalla data di
sottoscrizione del relativo protocollo con l’Autorità Portuale, pena la perdita
dei 3 milioni di euro già stanziati da quest’ultima.
Ma
c’è di più. In luogo di un «attraversamento per via ipogea del fascio
ferroviario oggi dismesso» (che comporterebbe inevitabilmente un dilapidamento
di risorse pubbliche, invero inaccettabili in un periodo di crisi qual è quello
attuale), il collegamento tra c.da Ciantro ed il Porto potrebbe essere agevolmente
assicurato dalla costruzione di una normalissima e di gran lunga più economica arteria
stradale ubicata nell’area posta in prossimità della vecchia stazione FS, nella
fattispecie l’area compresa tra il bar dell’ex stazione (in atto impiegato
quale deposito di reperti archeologici da parte della Sovrintendenza di
Messina) e gli “ex depositi Saccà” di via De Gasperi.
Una
tale forma di collegamento non rappresenterebbe una novità per i Milazzesi,
visto che il programma triennale delle OO. PP. adottato 15 anni fa con delibera
consiliare n. 90 del 29
settembre 1998 prevedeva infatti la realizzazione di una «strada di
collegamento tra piazza Marconi (vecchia stazione FS) e via Ciantro». Costo
dell’opera previsto dal progetto preliminare appena 250 milioni di vecchie
lire. La «riproposta congiungente – si legge nell’allegata relazione – [era]
stata suggerita dai progettisti del PUT per la sua valenza di alleggerire il
traffico verso il Porto degli autoveicoli provenienti dall’Asse viario». Così
ancora la suddetta relazione: «con la realizzazione dell’opera oggettivata
viene dato ampio respiro all’asfittica circolazione della zona interessata da
un eccessivo traffico veicolare nella via Ciantro, soprattutto nelle ore di
punta, evitando in tal modo l’annoso problema dell’intasamento della via S.
Paolino, via Migliavacca e Col. Magistri. Inoltre la stessa costituirà un
valido collegamento tra l’Asse e la zona portuale». Infine, precisazione da non
sottovalutare, si precisava che l’opera sarebbe stata «realizzata nel rispetto
delle previsioni del vigente PRG del Comune di Milazzo».
In
conclusione, tutto ciò premesso, piuttosto di ostinarsi alla improbabile costruzione
di un tunnel «con attraversamento per via ipogea del fascio ferroviario oggi
dismesso», gli enti sopracitati (Comune di Milazzo ed Autorità Portuale)
farebbero bene a dirottare uno sforzo finanziario così ingente - si ipotizza un «costo non inferiore ai 10
milioni di euro» - alla realizzazione di una normalissima arteria stradale di
collegamento (come sopra proposta) e soprattutto alla tanto auspicata Porta del
Mare, ossia il Mulino Lo Presti, onorando finalmente l’impegno assunto dal
Comune al momento dell’acquisto del mulino stesso, che s’intendeva già allora
destinare a servizio della portualità, convogliandovi gli uffici della Guardia
Costiera, della Dogana, della stessa Autorità Portuale (che peraltro ha
necessità di restaurare i propri locali nel Molo Marullo), le agenzie
marittime, i negozi di nautica, etc., creando così un polo servizi asservito in
tutto e per tutto al porto, che potrebbe essere anche dotato di un ampio
parcheggio multipiano da realizzarsi entro il perimetro della stessa industria
molitoria.
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