lunedì 27 gennaio 2014

Portualità

Sommario:
1. Progetto di portualità per Milazzo
2. Perchè la contrarietà al tunnel Porto-Ciantro e quale proposta alternativa.



1. Progetto di portualità per Milazzo

Promuovere l’adozione del Piano Regolatore del Porto presentato dall’Autorità Portuale nel 2006, sostenendo l’indirizzo esclusivamente turistico dello specchio d’acqua e delle banchine comprese tra il Molo Marullo e l’ex Hotel Silvanetta, nell’ambito del “Grande Porto” che si estende sino alla foce del torrente Muto.

Allo scopo di promuovere lo sviluppo turistico della città, favorire in via stabile e definitiva il crocierismo nella porzione terminale del Molo Marullo, implementando – d’intesa con l’Autorità Portuale - tutte le infrastrutture necessarie (nuove banchine, terminal crocieristi, etc.) ad assicurare l’accosto delle navi da crociera di medie e piccole dimensioni, assicurando alla vicina Messina l’approdo di quelle di grandi dimensioni.

Deciso NO al transito dei mezzi pesanti nel nostro porto. Accelerare l’evacuazione del lungo tratto di banchina ubicato tra gli uffici del Mulino Lo Presti ed un buon tratto di via Nino Bixio dal traffico siderurgico, che in atto comporta un notevole ricorso al traffico gommato da e per l’Acciaieria di Giammoro (un autotreno trasporta appena 6 delle centinaia di blumi attualmente accatastati nel suddetto tratto di banchine) con consequenziale appesantimento del traffico veicolare e dell’inquinamento nel centro urbano. Contestuale trasferimento in tale tratto di banchina del traffico RO/RO (navi traghetto) da e per le Eolie, rafforzando così la vocazione turistica della nostra portualità.

Respingere energicamente al mittente qualsivoglia ipotesi di collegamento della nostra città con la portualità di Salerno e peggio ancora con quella di Gioia Tauro. Non sarà consentito subordinare la vocazione turistica del territorio alle logiche del trasporto gommato con l’inevitabile appesantimento che quest’ultimo comporterebbe in termini di traffico veicolare e di impatto ambientale.

Favorire, allo scopo di decongestionare il traffico cittadino, il collegamento tra l’uscita dell’asse viario di contrada Ciantro e piazza Marconi, prevedendo la costruzione di un’economica e normalissima arteria stradale nei terreni ubicati tra il bar della vecchia stazione ferroviaria ed i vecchi depositi della ditta Saccà, riproponendo in chiave moderna il progetto comunale degli anni Novanta che prevedeva – al costo di appena 250 milioni di vecchie lire – un collegamento analogo e bocciando definitivamente il protocollo d’intesa siglato nel 2013 tra l’Amministrazione Pino e l’Autorità Portuale per la costruzione di un faraonico collegamento ipogeo (tunnel), di oltre 10 milioni di euro, tra il Porto e l’uscita dell’asse viario di Ciantro, contrada da sempre soggetta ad allagamenti anche a seguito del più banale acquazzone estivo. L’arteria di collegamento sopra proposta sarà realizzata sempreché nel frattempo non venga appaltata la costruzione della moderna e funzionale arteria di collegamento prevista tra l’uscita dell’asse viario di Ciantro e piazza Marconi nell’ambito dell’istituendo parco commerciale “ex Montecatini”, in cui è prevista altresì la costruzione di due imponenti aree di parcheggio che il privato, come da convenzione, cederà al patrimonio comunale.

Dirottare gli ingenti fondi che il Comune vorrebbe oggi destinare alla costruzione del tunnel di cui sopra (oltre 10 milioni di euro) alla ristrutturazione del Mulino Lo Presti da adibire a “Città del Mare” in cui ospitare tutte le attività commerciali private connesse alla portualità, alla pesca ed alla nautica da diporto ed i relativi uffici pubblici. Allo scopo di attirare le attività commerciali entro i fabbricati dell’industria molitoria saranno stipulati contratti di locazione agevolati, ossia contratti decennali d’importo mensile ridotto di 100 euro rispetto a quelli stipulati con i proprietari dei locali in cui attualmente vengono ospitate le stesse attività commerciali. La “Città del Mare” sarà dotata di un ampio e capace parcheggio multipiano, in cui la sosta a pagamento garantirà un buon numero di stalli riservati prioritariamente nelle ore notturne agli utenti delle manifestazioni culturali che si svolgeranno al Castello, dove gli stessi utenti saranno condotti attraverso un efficace ed efficiente servizio di bus navetta che farà la spola tra la cittadella fortificata, il parcheggio multipiano del Mulino Lo Presti ed i due vasti parcheggi comunali del parco commerciale “ex Montecatini”. Ciò consentirebbe peraltro di abbandonare definitivamente ipotesi alquanto recondite come quelle dei collegamenti pedonali meccanizzati tra il Tono ed il Castello e tra Vaccarella e lo stesso Castello. Il pian terreno del parcheggio multipiano di cui sopra sarà in parte destinato ad ospitare le società di noleggio auto (Avis, Maggiore, Hertz, etc), in atto sprovviste di adeguati parcheggi con conseguente congestionamento del traffico veicolare nel centro cittadino.  I proventi dei canoni di locazione dei ristrutturati locali del Mulino Lo Presti, unitamente ai proventi prodotti dal parcheggio multipiano, saranno destinati a garantire la gestione degli spazi comuni (pulizie, sorveglianza, etc.), creando un congruo numero di posti di lavoro ricoperti da personale in attesa di prima occupazione, reclutato dagli uffici comunali tramite selezione pubblica caratterizzata dalla massima trasparenza.

Istituire un ticket a carico di coloro che s’imbarcano sulle navi e gli aliscafi in partenza per le Eolie, ad esclusione dei viaggiatori residenti a Milazzo e nelle stesse isole. Un supplemento al biglietto di 50 centesimi emesso dalle compagnie di navigazione, che dovrebbero successivamente versare le somme al Comune. Ciò in modo da alleviare i costi che da sempre i Milazzesi sostengono a causa della posizione privilegiata della nostra città quale porta naturale delle isole Eolie. Basta dare uno sguardo ai conti del nostro bilancio per comprendere quanto si spenda annualmente al fine di garantire la presenza della polizia municipale tra primavera ed autunno nella cortina del porto, ma anche per la manutenzione delle strade della stessa cortina usurate dal transito dei mezzi pesanti (basti pensare tra tutte alla via dei Mille). Un introito, quello del ticket, che consentirebbe di dare una mano alla penuria delle casse comunali e soprattutto di migliorare la qualità dei servizi offerti ai numerosissimi turisti che - soprattutto in estate - transitano nel nostro porto per dirigersi alle Eolie. 


2. I motivi della contrarietà al tunnel di collegamento Ciantro-Porto

Con deliberazione n. 29 dell’11 aprile 2013 la Giunta comunale di Milazzo ha approvato un protocollo d’intesa concluso con l’Autorità Portuale di Messina al fine di avviare le procedure rivolte alla realizzazione di una bretella viaria per il collegamento tra l’asse viario della città di Milazzo ed il porto della stessa, in modo tale da fluidificare l’accesso al porto medesimo, migliorando nel contempo la qualità della viabilità urbana.


La suddetta bretella viaria di collegamento tra contrada Ciantro (uscita Asse Viario) e il Porto sorgerebbe in una porzione del territorio comunale di Milazzo da sempre soggetta ad allagamenti già ai primi acquazzoni di fine estate. A tal proposito, la balzana quanto faraonica opera pubblica prevede la costruzione di un tunnel «con attraversamento per via ipogea del fascio ferroviario oggi dismesso». Non poche sono le perplessità che suscita una tale bretella viaria: ci si domanda, ad esempio, quale sia la necessità di attraversare il fascio ferroviario per via ipogea se lo stesso risulta dismesso ormai da decenni. Peraltro per la realizzazione dell’opera si ipotizza un «costo non inferiore ai 10 milioni di euro». Quel che è certo è che lo studio di fattibilità sarà immediatamente eseguito con finanziamento della stessa Autorità Portuale. Notevoli perplessità sorgono poi in merito ai rischi concreti di allagamenti cui sarebbe inevitabilmente sottoposto il tunnel, visto che Ciantro e la vicina S. Paolino sono notoriamente le due contrade poste in prossimità della foce dell’antica “Fiumarella”, il letto fluviale che dall’omonima contrada sfociava in tempi antichi al Porto, in prossimità del Ponte di Milazzo di garibaldina memoria. Ragione, questa, che giustifica il convogliamento di ingenti quantitativi di acqua piovana proprio a Ciantro e S. Paolino, periodicamente soggette a notevoli allagamenti anche in periodo estivo.

Bisogno altresì considerare che l’ubicazione della bretella viaria di collegamento, che ha lo scopo di fluidificare l’accesso al porto, viene prevista in una porzione del territorio comunale (c.da Ciantro) in cui sta per sorgere un grande centro commerciale (ex Stabilimento Montecatini), dove il volume del traffico autoveicolare sarà inevitabilmente destinato ad aumentare in modo esorbitante, rendendo di conseguenza vane le finalità di fluidificazione del traffico che la predetta bretella viaria si propone.

La citata bretella viaria, prevista dal vigente strumento urbanistico portuale, nonché da quello in corso di adozione, se da un lato si propone di fluidificare il traffico in entrata ed in uscita dal porto di Milazzo, decongestionando le arterie stradali del centro cittadino, dall’altro presterebbe inevitabilmente il fianco alla speculazione del traffico gommato, in particolare ai progetti di collegamento via mare di Milazzo coi porti di Salerno e Gioia Tauro ad opera di compagnie di navigazione che in passato sono state intralciate dal sindaco protempore attraverso l’adozione di ordinanze che inibivano il traffico ai mezzi pesanti proprio in quelle arterie stradali del centro cittadino che adesso, con la predetta bretella viaria di collegamento, non potrebbero più svolgere quella naturale azione di tutela e salvaguardia del territorio che sino ad oggi ha salvato Milazzo dall’invasione degli autotreni da e per Gioia Tauro, vanificando, con l’avanzata di un utilizzo perlopiù commerciale del porto milazzese, le scelte urbanistiche portuali che impongono invece uno sviluppo turistico dello stesso porto.

Inoltre, le recenti scelte urbanistiche recepite nell’adottando Piano Regolatore del Porto di Milazzo non fanno altro che accentuare un indirizzo quasi ed esclusivamente turistico al porto milazzese, come attesta peraltro la progettazione di imponenti infrastrutture portuali adibite al ricovero di navi da crociera che attualmente approdano nell’inadeguato Molo Marullo. E come attesta anche il recente appalto, aggiudicato con ingenti fondi statali, il quale – una volta superati i contenziosi innanzi la giurisdizione amministrativa -  si concretizzerà con l’inaugurazione di un nuovo e moderno pontile commerciale in località Giammoro di Pace del Mela, dove verrà dirottato il traffico portuale siderurgico (blumi diretti alle acciaierie Duferdofin) che in atto ostruiscono gran parte della banchina XX Luglio del porto di Milazzo.

Merita un discorso a parte la viabilità del nuovo parco commerciale. Con provvedimento n. 8 del 7 agosto 2013 il commissario straordinario del Comune di Milazzo, nominato in sostituzione del consiglio comunale, ha approvato variante al PRG in riferimento alla costruzione del parco commerciale sopra citato, grazie al quale il Comune di Milazzo, in virtù di apposita convenzione, diventerà proprietario delle opere di urbanizzazione primaria finanziate dal privato proprietario del medesimo parco commerciale (Caronte & Tourist Spa), nella fattispecie, tra l’altro, due grandi aree di parcheggio (per un totale di n. 237 stalli) poste in prossimità del nuovo terminal portuale per le partenze con navi traghetto ed una ampia strada di collegamento a due corsie che collegherà l’imbocco dell’asse viario con la piazza Marconi in cui è ubicata la vecchia stazione ferroviaria, a sua volta ubicata proprio di fronte all’uscita del citato terminal partenze navi traghetto; un collegamento che dunque collega agevolmente l’asse viario ed il porto, da realizzarsi, unitamente ad altre opere di urbanizzazione primaria, sul dismesso tracciato ferroviario di proprietà RFI Spa;

Malgrado l’opposizione di parte dell’opinione pubblica, le citate amministrazioni pubbliche persistono nell’intento di realizzare un’opera di dubbia utilità, un tunnel ipogeo che il Comune – nonostante la costruzione di una strada di efficace collegamento inserita nelle suddette opere di urbanizzazione primaria - dovrebbe finanziare peraltro in misura superiore al 50%, individuando le necessarie fonti di finanziamento entro e non oltre 12 mesi dalla data di sottoscrizione del relativo protocollo con l’Autorità Portuale, pena la perdita dei 3 milioni di euro già stanziati da quest’ultima.

Ma c’è di più. In luogo di un «attraversamento per via ipogea del fascio ferroviario oggi dismesso» (che comporterebbe inevitabilmente un dilapidamento di risorse pubbliche, invero inaccettabili in un periodo di crisi qual è quello attuale), il collegamento tra c.da Ciantro ed il Porto potrebbe essere agevolmente assicurato dalla costruzione di una normalissima e di gran lunga più economica arteria stradale ubicata nell’area posta in prossimità della vecchia stazione FS, nella fattispecie l’area compresa tra il bar dell’ex stazione (in atto impiegato quale deposito di reperti archeologici da parte della Sovrintendenza di Messina) e gli “ex depositi Saccà” di via De Gasperi.

Una tale forma di collegamento non rappresenterebbe una novità per i Milazzesi, visto che il programma triennale delle OO. PP. adottato 15 anni fa con delibera consiliare n. 90 del 29 settembre 1998 prevedeva infatti la realizzazione di una «strada di collegamento tra piazza Marconi (vecchia stazione FS) e via Ciantro». Costo dell’opera previsto dal progetto preliminare appena 250 milioni di vecchie lire. La «riproposta congiungente – si legge nell’allegata relazione – [era] stata suggerita dai progettisti del PUT per la sua valenza di alleggerire il traffico verso il Porto degli autoveicoli provenienti dall’Asse viario». Così ancora la suddetta relazione: «con la realizzazione dell’opera oggettivata viene dato ampio respiro all’asfittica circolazione della zona interessata da un eccessivo traffico veicolare nella via Ciantro, soprattutto nelle ore di punta, evitando in tal modo l’annoso problema dell’intasamento della via S. Paolino, via Migliavacca e Col. Magistri. Inoltre la stessa costituirà un valido collegamento tra l’Asse e la zona portuale». Infine, precisazione da non sottovalutare, si precisava che l’opera sarebbe stata «realizzata nel rispetto delle previsioni del vigente PRG del Comune di Milazzo».

In conclusione, tutto ciò premesso, piuttosto di ostinarsi alla improbabile costruzione di un tunnel «con attraversamento per via ipogea del fascio ferroviario oggi dismesso», gli enti sopracitati (Comune di Milazzo ed Autorità Portuale) farebbero bene a dirottare uno sforzo finanziario così ingente  - si ipotizza un «costo non inferiore ai 10 milioni di euro» - alla realizzazione di una normalissima arteria stradale di collegamento (come sopra proposta) e soprattutto alla tanto auspicata Porta del Mare, ossia il Mulino Lo Presti, onorando finalmente l’impegno assunto dal Comune al momento dell’acquisto del mulino stesso, che s’intendeva già allora destinare a servizio della portualità, convogliandovi gli uffici della Guardia Costiera, della Dogana, della stessa Autorità Portuale (che peraltro ha necessità di restaurare i propri locali nel Molo Marullo), le agenzie marittime, i negozi di nautica, etc., creando così un polo servizi asservito in tutto e per tutto al porto, che potrebbe essere anche dotato di un ampio parcheggio multipiano da realizzarsi entro il perimetro della stessa industria molitoria.