Salvare contestualmente il mattatoio comunale di Fiumarella e le storiche istituzioni agrarie di Milazzo che cercano casa, contribuendo allo sviluppo del vivaismo, della produzione vinicola e dell'enoturismo.
I paradossi di Milazzo. Da un
lato gli sforzi erculei dell’imprenditoria locale per rilanciare la
vitivinicoltura, l’enoturismo, ed il vivaismo (non solo quello viticolo) con l’ottenimento
della denominazione d’origine controllata per il “Mamertino di Milazzo”,
l’impianto di nuovi vigneti sui panoramici strapiombi mozzafiato della Baronia
e la pubblicizzazione dello stesso Mamertino al Vinitaly. E di quanto erculei
siano tali sforzi ne sa qualcosa Alessio Grasso, la cui azienda di c.da Albero
in più d’una occasione è stata messa in ginocchio dalle alluvioni ormai
diventate una routine. Senza peraltro dimenticare gli sforzi, altrettanto
erculei, di chi (è il caso di Marco Siracusano) ha introdotto a Milazzo la
cultura della fattoria didattica, portando le scuole nei campi, o di Giuseppe
Alessio Maimone, il tenace vivaista che se da un lato ha innovato il vivaismo
viticolo della Piana, garantendone la sopravvivenza, dall’altro ha tentato di
rilanciare coi colleghi l’intero comparto vivaistico, che abbraccia anche
l’importantissmo settore delle piante ornamentali. E senza nemmeno dimenticare
le magie floreali del maestro Carmelo Antonuccio, conosciute ed apprezzate in
ogni angolo d’Italia. Ma c’è l’altra faccia della medaglia. Quella delle
istituzioni. A partire dalla scuola, quell’istituto agrario di via Due Bagli
che non viene tenuto nella giusta considerazione da una città distratta che
addirittura si fa scappare, piuttosto che tutelarle e moltiplicarle, le già
povere istituzioni agricole cittadine. Tutte in fase di trasloco, dirette
perlopiù nella vicina Barcellona Pozzo
di Gotto, dalla Condotta Agraria (a Milazzo sin dagli anni Trenta) agli uffici
fitosanitari dipendenti da Acireale. E, ciliegina sulla torta, pronta a fare le
valigie è persino l’ex Cantina Sperimentale, a Milazzo sin dal 1903, storica
istituzione agraria cui recentemente si deve la nascita dei cloni delle uve da
vino dell’Isola, quegli stessi cloni che oggi costituiscono le colonne della
possente produzione enologica siciliana.
Non è soltanto una questione
di prestigio. Il loro trasferimento è soprattutto un disagio per l’utenza. La Cantina Sperimentale di Milazzo, oggi sezione
periferica dell’Istituto Regionale Vini e Oli, è organismo di controllo e
certificazione riconosciuto dal ministero per i vini D.O.P. e I.G.P. e fornisce
assistenza a tutte le aziende della provincia di Messina, e non solo, quale
unico laboratorio di riferimento “accreditato” per le analisi enochimiche, al
fine di migliorare e garantire gli standard qualitativi che il mercato
richiede. Immaginate il disagio dei produttori del Malvasia delle Lipari:
giunti a Milazzo dovrebbero spostarsi altrove per far analizzare i propri vini.
Trasferire altrove tutti questi
enti significherebbe far venire meno, o comunque indebolire notevolmente, le
ambizioni di rilancio dell’agricoltura milazzese, ambizioni che avranno
peraltro una ricaduta in termini turistici e occupazionali: tra tutti basti
come esempio il prestigioso marchio Planeta, che nei panoramici vigneti della
Baronia presto imbottiglierà le prime bottiglie di Mamertino, potendo coniugare
agricoltura, riscoperta delle tradizioni ed enoturismo.
Spiace che ad oggi le varie forze
politiche non abbiano prestato la giusta e doverosa attenzione a queste
problematiche. A tal proposito ci piacerebbe conoscere il pensiero dei diversi
candidati alle prossime amministrative. Spiace, poi, che non si riescano ad
individuare locali dignitosi in cui destinare i suddetti uffici pubblici.
Eppure i locali ci sono. Lo scorso ottobre ponevo un interrogativo: è giustificabile l’abbandono di un fabbricato di
recente costruzione quand’anche destinato alla dismissione? Mi riferivo al
nuovo mattatoio comunale di via Sardegna (c.da Fiumarella), sorto per
sostituire quello di via Regis. La prima volta venne messo in vendita
dall’Amministrazione Italiano nell’ormai lontano 2008. L’asta andò deserta, ma
l’immobile continuò ad essere inserito inutilmente nel piano delle alienazioni.
Da ultimo con delibera di Giunta comunale n. 115 del 30 ottobre 2012.
Gli immobili (mattatoio vero e proprio ed
alloggio del custode) sono stati nel tempo presi di mira dai vandali, come
emerge ad esempio dagli infissi divelti o addirittura involati. Da parte sua il
Comune ha tentato, purtroppo non sempre, di porre rimedio ai vandalismi murando
persino qualche apertura, ma mai dotando l’area di videosorveglianza e di una
recinzione seria. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, devastazioni
vandaliche e abbandono. E ad andare vandalizzati sono stati anche gli arredi
scolastici – alcuni nuovi di zecca - che il Comune nel frattempo ha deciso di
immagazzinare nel mattatoio, unitamente a cartelli pubblicitari di attività
commerciali private verisimilmente oggetto di sequestro da parte delle forze di
polizia municipale.
Nel frattempo l’immobile continua a deperire, a
sparire e a degradarsi, pregiudicando il suo valore economico-commerciale in
vista dell’ennesima asta. Un bene che comunque avrebbe potuto essere oggetto di
maggiori attenzioni da parte degli amministratori dell’ultimo decennio, quanto
meno destinandovi qualche ufficio o unità lavorativa, garantendo così un minimo
di presidio diurno ed assicurando nel contempo maggiore dignità al complesso di
fabbricati del nuovo mattatoio, che – con la crisi attuale che mette in
ginocchio il mercato immobiliare – sarà destinato a restare nella disponibilità
del Comune di Milazzo chissà per quanti anni ancora. Soluzione, quella appena
suggerita, che l’ente è ancora in tempo a mettere in pratica, quanto meno per
un senso di religioso rispetto nei confronti del bene pubblico e del denaro
della collettività. L’occasione è offerta proprio dai suindicati enti in cerca
di nuova casa: il mattatoio potrebbe così diventare la Casa dell’Agricoltura,
ospitando il vasto laboratorio dell’ex Cantina Sperimentale, nonché gli annessi
uffici, la storica Biblioteca e la stupenda collezione di bottiglie di vini,
oltre alla Condotta Agraria ed agli uffici fitosanitari. E perché no potrebbe
ospitare anche un piccolo Museo Contadino, sfruttando tra l’altro le storiche bottiglie
dell’ex Cantina Sperimentale, e le associazioni di categoria che riuniscono le
imprese vivaistiche della Piana, elaborando così strategie comuni per
rilanciare il vivaismo, oltre alla produzione enologica ed all’enoturismo,
ponendo così le basi per un efficace marketing che consenta di promuovere
adeguatamente le piante ornamentali della Piana sui mercati europei.
Di seguito il vasto laboratorio e le storiche bottiglie dell'ex Cantina Sperimentale. Più in basso le condizioni di degrado in cui in atto versa il mattatoio di Fiumarella:
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